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Nerium oleander, oleandro

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Alcuni anni fa, visitando le belle serre dell'Orto Botanico di Belfast, rimasi colpita dal fatto che tra le piante esotiche più svariate, cactacee, orchidee, bromeliacee ecc, erano conservate anche piante di ulivo e di oleandro. Avevo fatto da poco una vacanza in Sardegna e l'aveva visitata anche all'interno;lungo i letti dei torrenti più o meno asciutti era tutto un fiorire di oleandri spontanei vigorosi, dalle sfumature dal bianco al rosso; del resto queste piante erano molto usate come spartitraffico nelle autostrade del sud - adesso mi sembra siano usate un pò meno.A pensarci bene la differenza di clima tra Belfast e la Sardegna è notevole, ma il vedere una pianta da noi così comune coltivata in serra, mi fece una certa impressione.
 Nel sud Italia gli oleandri sono così prorompenti e carichi di fiori che spesso costituiscono una seccatura per i vicini di chi li possiede perchè, magari pur non amandoli particolarmente, si è costretti a subire la caduta dei fiori e successivamente quella dei frutti, specie di baccelli, e dei semi pelosi, molto invadenti, per tutta l'estate e parte dell'autunno.
L'Oleandro - Nerium oleander - della famiglia delle Apocynaceae, sempreverde, può venire coltivato sia come arbusto che come alberello, produce fiori tubulosi , bianchi, crema, rosa o rossi che compaiono da giugno a settembre e possono essere semplici o doppi. Il fiore doppio ha una maggiore permanenza sulla pianta.
L'oleandro è una pianta tra le più tossiche che si conoscano, è tossica in tutte le sue parti: foglie, corteccia, semi, per la presenza della oleandrina e di altri principi tossici che si conservano anche dopo l'essiccamento; pare che sia nocivo anche il fumo che si sprigiona bruciandone rami e foglie. Non so se sia vera la sroria che racconta di diversi soldati napoleonici morti durante la campagna d'italia per avvelenamento dopo aver usato rami di olenadro come spiedi per cuocere la carne. In India viene indicato come l'Erba che fa morire i cavalli.
In alcune regioni il nome comune di Nerium oleander è Mazza di San Giuseppe; questo termine deriva da una storia dei vangeli apocrifi secondo cui il bastone deposto da Giuseppe fra quelli degli altri pretendenti della Vergine Maria germogliò e per questo Giuseppe fu scelto come sposo; quel bastone era di oleandro.

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