Piante

Con quei dentoni in fuori e la pelliccetta fulva, gli operosi castori sono decisamente simpatici. Peccato che tra le loro abitudini ci sia quella di allenarsi ad abbattere alberi in perfetta salute, come quello nella foto. Notate i segni lasciati dai denti!
Mi è capitato di vederlo durante una passeggiata in Masuria, regione polacca piena di laghi e boschi.

Anche con i fiori la natura si diverte a creare degli individui che si diversificano dalla massa.
Poiché ho l'abitudine di osservare piuttosto attentamente i miei fiori che coltivo sul balcone, ho notato ultimamente due piccole stranezze: la prima si riferisce ad una calla o zantedeschia nana che su un unico stelo porta una sola spata, ma, in compenso, ha lo spadice molto ben diviso come se ne fossero due autonome.

Non ho mai amato avere sul mio balcone molte piante di ciclamini; non che avessi qualche particolare antipatia per questi fiori, ma soltanto per il fatto che come ti giri, da qualunque fioraio, ne vedi distese multicolori di tutte le dimensioni ed inoltre non apprezzavo quella che invece è una loro bella caratteristica peculiare, ossia la lunga durata della fioritura; insomma non mi piaceva avere sul balcone le stesse piante fiorite per troppo tempo.

Esiste una pianta, che per la sua sopravvivenza, ha trovato un sistema davvero strano.Nelle regioni desertiche dell'America Centrale questa pianta si sviluppa come una rosetta simile ad una felce adagiata di un bel colore verde. Quando inizia la stagione secca la pianta perde tutta la sua acqua trasformandosi in una palla marrone secca che può staccarsi dal suo supporto e può essere trasportata dal vento, rotolando, fino ad un'altra zona dove, in presenza di nuova acqua, radica di nuovo fissandosi al terreno e divenendo una nuova pianta.